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Primavera 1945. Alle spalle le assurdità vissute sul fronte di guerra non ancora realizzate; avanti, assolata e lunga si stendeva la via Aurelia che mi avrebbe portato nella mia amata verde Umbria; intorno a me l’idillio della selva Maremmana silenziosa e profumata di primavera......In quelle interminabili ore passate in sella al cavallo adottato dal Reggimento del regio esercito appena sconfitto, riflettevo cercando primariamente una vita di pace, mentre mandriani e pecorai di tanto in tanto attraversavano l’Aurelia…, la mia strada sarà come questa via, pensavo, mentre avanti procedevo. Albinia, Orvieto e poi finalmente Todi; tutto era immutato eppure diverso, molti amici mancavano, la spensieratezza universitaria era fuggita. Il mio amico fedele cavallo mi accompagnava alla scoperta delle campagne della mia città, assecondava il desiderio di pace, sapeva che ero un Veterinario e che solo quello sapevo fare. Mi ritrovai nella collina di “Monteladrone”, un borgo medievale diroccato dormitorio di pastori transumanti verso le Maremme, ma da lì la mia Todi era splendida. Non era amata dai miei concittadini quella collina, prima il Brigante, “il Ladrone” di Todi e poi stazzi improvvisati di pastori. Me ne innamorai..........
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